Metodo di studio #1: memorizzare meglio con le ripetizioni spaziate
La memoria è un elemento essenziale per l'apprendimento delle informazioni. Tuttavia non ci occuperemo di tecniche mnemoniche, ma di come funziona la nostra memoria e come possiamo migliorarla attraverso ripetizioni fatte in modo più scientifico.
Apprendimento e memorizzazione sono due concetti complementari: nessuno può sostituire l'altro. Sebbene a scuola ci abbiano insegnato che non è necessario imparare a memoria, ma piuttosto bisogna apprendere una nozione e capirne il concetto, la memorizzazione resta comunque fondamentale per tutto il processo.
Infatti, in sua assenza, il cervello tende a dimenticare, quindi è difficile ricordare e spiegare ciò che abbiamo appreso.
Il cervello umano dispone di due tipi di memoria: una a breve termine e l'altra a lungo termine.
La prima archivia le informazioni di utilizzo limitato che dopo un po' di tempo verranno cancellate (es. un numero di telefono o la lista della spesa).
La seconda invece conserva le informazioni in modo stabile e ci permette di ricordarle anche dopo molto tempo, addirittura anni.
Ma perchè il cervello tende a dimenticare?
Principalmente per una questione di spazio: essendo esposto a una elevata quantità di stimoli durante tutta la vita deve selezionare ciò che può essergli utile o meno e di conseguenza cosa archiviare o cancellare.
In alcuni casi, come eventi traumatici o lutti, l'oblio è un meccanismo di protezione della propria salute mentale.
Di conseguenza la ripetizione è fondamentale per il processo di memorizzazione. Infatti, quando apprendiamo qualcosa, questa informazione finisce nella memoria a breve termine. Affinché possa essere conservata a lungo, deve essere trasferita in quella a lungo termine e ciò è possibile proprio mediante la ripetizione.
Tuttavia non si tratta di un semplice imparare a memoria, ma piuttosto di comprendere i concetti e focalizzarsi sulle parole chiave e sui contenuti.
In questo modo, il cervello è in grado di recuperare dal cassetto della memoria una certa informazione memorizzata anche a distanza di molto tempo.
Bisogna tener presente che la memoria è qualcosa di veramente complesso e che ne esistono diversi tipi: si parla di memoria visiva, uditiva e procedurale.
Tuttavia, il concetto chiave per migliorare la nostra memoria è la ripetizione spaziata, ovvero la ripetizione di un'informazione a intervalli regolari di tempo, in modo da consolidare il ricordo e trasferirlo nella memoria a lungo termine.
Si tratta di un metodo scientifico e comprovato, sviluppato da Herman Hebbinghaus nel 1889, e consiste nell'effettuare delle ripetizioni ad intervalli di tempo sempre più distanti dal momento in cui si è appresa una certa nozione.
Questo perchè, secondo la curva dell'oblio, tendiamo a dimenticare dopo poco tempo dallo studio ma le ripetizioni rendono questa curva meno ripida e ci consentono di conservare le informazioni più a lungo.
Inoltre effettuare continue ripezioni a breve distanza non aiuta questo processo di consolidamento. Meglio distribuirle su un arco temporale più ampio.
Insomma ripetere è importante, ma va fatto con criterio.